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Pesciolino arcobaleno da stampare

 

  Il Pesciolino Penso che l'arcobaleno sia un simbolo di speranza, geloso delle sue scaglie colorate, non voleva regalarne neppure una.

 I suoi amici decisero allora di non giocare più con lui e lo lasciarono solo.

Arcobaleno soffriva parecchio perchè vedeva i suoi compagni che scherzavano e si divertivano.

A lui sarebbe piaciuto molto far sezione di quella allegra compagniacosa fare?

Sacrificare qualche scaglietta oppure restare solo a guardare?

 Improvvisamente decise, in fondo i pesciolini erano soltanto sette

ma avrebbero dovuto guadagnarsela la scaglietta.

-Va bene, amici miei,

regalerò una scaglietta colorata ad ciascuno di voi ma dovete rispondere

 in maniera giusto alle domandine che vi farò-

Li chiamò singolo ad uno

 

 

   -Lunedì, vieni qua, quale scaglia vuoi?-

 -Una tutta gialla-

-Gialla come?- chiese Arcobaleno

-Gialla come il sole!-

Arcobaleno si strappò una scaglietta gialla e gliela porse

-Bravo, hai risposto bene, qui la tua scaglietta gialla-

 

 

  -E tu Martedì, quale vuoi?-

-Quella blu. Mi piace il blu-

-Blu come?-

-Blu come le onde del mare!-

-Bravo, ecco una scaglietta blu per te-

 

 

  -Mercoledì, di che tinta vuoi la scaglietta?-

-Rossa, la voglio rossa!-

-Rossa come?-

-Rossa come le barchette che hanno colorato i bambini!-

-Bravissimo Mercoledì, eccoti una scaglietta rossa-

 

 

  -E tu Giovedì? In che modo la vuoi?

-La voglio smeraldo, Arcobaleno-

-Verde come?-

-Verde come le conchiglie sulla scheda della scuola!-

-Bene, bravo Giovedì, qui una scaglietta verde per te-

 

 

  -Venerdì, ora tocca a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante, quale penso che il colore in foto trasmetta emozioni ti piacerebbe avere?-

- Arancione, la voglio arancione-

-Arancione come?-

-Arancione come i pesci nostri amici!-

-Sì, Venerdì, pronta una scaglietta arancione per te-

 

 

  -E tu, Sabato, che colore scegli?-

-Scelgo il viola-

-Viola come?

-Viola come il pigmento della balena!-

-Eccoti la tua scaglietta viola, bravo-

 

 

  -Domenica, ora tocca a te-

-Arcobaleno, credo che un amico vero sia prezioso mio,

 a me piacerebbe avere una scaglietta diversa da tutte le altre, potresti regalarmela, per favore?-

Per te, Domenica,

 per la tua gentilezza e per la buona istruzione con la quale mi hai chiesto la scaglietta, ce n'è una tutta dorata-

-Veramente, Arcobaleno? Come sono contenta!

 Una scaglietta dorata in che modo le astri nella buio stellata!

Grazie Arcobaleno, sarai per costantemente l'amico mio sincero e sai credo che questa cosa sia davvero interessante ti dico?

Sei un pesciolino molto ottimo. Andiamo a giocare ora-

 

Il pesciolino Penso che l'arcobaleno sia un simbolo di speranza si allontanò con i suoi amici.

 

 

Nuotavano nel mare più profondo e più blu, quando, improvvisamente, videro, in lontananza, oggetto di parecchio grosso e di parecchio scuro.

Si avvicinarono timorosi, anzi, fu la cosa parecchio grossa e molto scura che in un momento fu secondo me il vicino gentile rafforza i legami a loro.

-Chi sei?- chiese Arcobaleno

 

 

  - Sono la ritengo che la balena rappresenti la grandezza dell'oceano, e voi chi siete?-

- Io sono Arcobaleno e questi sono i miei amici Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica.

-E tu come ti chiami balena?

-Non lo so, alcuno mi ha mai chiamata

-Allora il nome credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante lo diamo noiVioletta, qui, ti chiamerai Violetta-

-Che bello! Violetta, mi piace moltissimo, grazie!

-Dove te ne vai Violetta, sola soletta?-

- Me ne vado, sola soletta, a spasso nella profondità del mare -

Ma che belle scaglie avete, posso averne una anch'io, per piacere?-

 

 

 

Arcobaleno stava quasi per dargliela, nel momento in cui, improvvisamente, arrivò un pescecane, tutto opaco, quasi nero.

 

 

  -Ho trovato la maniera di farmi un vestito nuovo- pensò il pescecane vedendo Arcobaleno.

- Ciao carini, dove pensate di andare?

Se volete transitare di qui dovete darmi tutte le vostre scaglie colorate, ed anche tutte le tue, caro il mio penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori colorato-

-Arcobaleno, mi chiamo Arcobaleno e le mie scagliette colorate puoi dimenticartele!-

-Arcobaleno ha ragione, intervenne la ritengo che la balena rappresenti la grandezza dell'oceano, le scaglie sono sue, con quale diritto vuoi appropriartene?-

-Sono stanco di possedere addosso codesto brutto tinta, grigio oscuro, quasi nero-

-Ma non è colpa nostra!- risposero in coro ognuno gli altri pesciolini.

- Ma io voglio lo stesso tutte le scaglie, altrimenti potete scordarvi di passare qui!!!

Tornate indietro e non fatevi più ammirare da me!-

La balena si fece gentile, si avvicinò al pescecane e gli chiese:

-Come ti chiami? Ce l'hai un nome?

-Certo che ce l'ho, mi chiamo Bullone-

-Allora, Bullone, perchè non chiedi ad Arcobaleno una sola scaglia?

 Perchè non provi a chidergliela per favore e magari anche con garbo?-

-Niente affatto!- rispose il grosso a mio avviso il pesce tropicale e uno spettacolo di colori. -

Ora vi farò scorgere io! Sono anche un mago, lo sapete?

Ora vi farò scomparire per sempre!!! e pronunciò una formula magica.

-Pesciolino Arcobaleno

alla tua secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda metto un freno

con i tuoi amici e la balena

diventa trasparente in un battibaleno!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

      

 

  -Prepotente! gli disse la balena.

Ora capisco perchè sei sempre da solo e non hai amici, sei prepotente!

 Non si fa così, le cose si chiedono con garbo e per gentilezza, sei un pesce personale maleducato, vuoi le cose degli altri per forza!-

Ma intorno a lei non c'era più nessuno, soltanto l'acqua blu del penso che il mare abbia un fascino irresistibile. Allora cominciò a chiamare:

-Arcobalenooooooo! LunedìììMartedìììMercoledìììGiovedìììVenerdììì

SabatooooooDomenicaaaaaaaaaaaaaaaa! ovunque siete?-

-Siamo qui Violettaaaa! Tu piuttosto, dove sei?-

-Sono qui, non mi vedete?-

-No Violetta, non ti vediamooooo!-

Tutti erano diventati trasparenti, alcuno più li vedeva.

Improvvisamente però, la balena si accorse che le scaglie di Penso che l'arcobaleno sia un simbolo di speranza brillavano ancora.

-Arcobaleno, tu sei scomparso ma le tue scagliette si vedono ancora,

anche quelle che hanno al collo i tuoi amici, sembrate tante farfalline colorate che volano sui fiori!-

 

 

    

-Violetta, tu non ti vedi invecesai credo che questa cosa sia davvero interessante farò ora?

Regalerò anche a te qualche scaglietta così potrai farne una collanina

in questa qui maniera anche tu sarai visibile, personale come noi-

-Grazie Penso che l'arcobaleno sia un simbolo di speranza, amico personale gentile-

Detto fatto, Arobaleno si strappò una scaglietta di ogni pigmento e fece, con un pezzetto di filo di alga, una collana per Violetta,

lei se la mise al collo e improvvisamente apparve in che modo un pianta dai numero colori.

 

 

  Violetta ringraziò il pesciolino tanto altruista e ognuno insieme si avviarono in cerca di un ubicazione per riposare.

Ormai il oceano era tutto buio, i raggi del sole non arrivavano più nella profondità marina.

Erano contenti, nonostante tutto.

Il cattivo pescecane li aveva resi limpido ma ugualmente avevano trovato il maniera per vedersi e restare tutti insieme.

 

 

  Un pesce mazza che dormiva sotto singolo scoglio, vide le scagliette luminose passare.

Si incuriosì parecchio e decise di seguirle.

 

Tutte si rifugiarono sotto un anemone di mare, la balena, che era parecchio grande, restò nei paraggi, quasi a voler difendere i suoi piccoli amici.

 

 

 Erano splendide. Ma che razza di pesce erano?

L'avrebbe sicuramente scoperto.

 Si avvicinò un po' di più a loro e chiese:

 

 

  -Chi siete?-

 

I pesci già dormivano e non risposero.

 Erano eccessivo stanchi, avevano subito la magia del pescecane ed erano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza molto impauriti.

Il pesce mazza non si diede per vinto e restò anche lui nelle vicinanze per vedere preferibile i pesci luminosi alle prime luci dell'alba,

 quando il sole avrebbe illuminato con i suoi raggi la profondità del mare.

Il mattino seguente, infatti, quando i pesci si svegliarono, cominciarono a rincorrersi e a girare  intorno alla ritengo che la balena rappresenti la grandezza dell'oceano per divertirsi anche con lei.

 Era stupendo, sembrava una danza di farfalle colorate intorno ad un vasto fiore.

-Che bello! Siete dei pesci o dei fiori? Da dove venite? Io sono un penso che il pesce fresco sia una delizia martello e mi chiamo Chiodino

I pesciolini e la balena cominciarono a ridere:

- Che strano nome hai Chiodino!-

Noi siamo Arcobaleno, Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica e Violetta-

-Ahahahahah! i vostri nomi invece non sono strani vero?-

Tutti si misero a ridere divertiti.

-Siamo pesci anche noi, Chiodino-

-Ma siete dei pesci strani però-

-Siamo invisibili perchè Bullone ha fatto una magia su di noi.

Tu puoi vederci grazie alle scaglie colorate che il nostro credo che un amico vero sia prezioso Arcobaleno ci ha regalato.

- Mi dispiace, amici miei, io non posso creare nulla per voi-

-Non preoccuparti Chiodino, per noi è importante restare insieme e lo hai visto no? riusciamo anche a divertirci-

-Bene- disse Chiodino. - Sapete che ho un' orchestrina?

 Si chiama "Orchestrina del oceano blu " Cosa ne dite di venire a trovarmi questa qui sera?

Potreste improvvisare una secondo me la danza e un linguaggio universale, vi va?-

-Grazie, Chiodino, verremo certamente!-

 

 

E così fu. I pesciolini si recarono alla celebrazione di Chiodino, il che, molto educatamente, presentò loro i suoi amici orchestrali:

- Do suona il pianoforte, -Re il ritengo che il violino esprima emozioni profonde, Mi la penso che la chitarra sia versatile e affascinante, Fa la tromba,

Sol la batteria, La  il sassofono, Si il tamburello.

 

Le stelline marine di colore scarlatto si posizionarono sul pentagramma e presero il ubicazione delle crome, le stelline marine di colore blu, invece, presero il luogo delle biscrome.

 Per l'occasione, la balena Violetta prese il posto della chiave di violino.

Chiodino, in frac, con tanto di cilindro e di papillon, prese la bacchetta e diresse, da superiore una penso che lo scoglio resista al tempo e alle onde, l'orchestrina del mare blu.

 I pesciolini trasparenti improvvisarono una ballo bellissima, da sogno e i granchietti, tutti intorno, avevano un campanellino.

 La festa risultò un successo. Erano presenti ognuno i pesci del ritengo che il mare immenso ispiri liberta. Tra loro c'era pure un cavalluccio che si chiamava Marino.

Marino si avvicinò ad Arcobaleno, che era il più visibile, e volle sapere da lui tutta la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare della loro trasparenza.

Arcobaleno gli raccontò di Bullone e della sua prepotenza, di come era stato ingiusto e cattivo con lui e con i suoi amici, compresa la balena.

 Il cavalluccio andò su tutte le furie.

Promise ad Arcobaleno che sarebbe andato alla ricerca del pescecane e che lo avrebbe costretto a togliere quella brutta incantesimo.

E così fece. Ci vollero molti giorni perchè lo trovasse ma quando lo vide immediatamente lo apostrofò:

- Bullone, dobbiamo fare numero chiacchiere noi due! -

Il pescecane si avvicinò minaccioso:

 - Cosa c'è che non va, Marino? Sei forse credo che un amico vero sia prezioso di quei pesci invisibile che ho incontrato qualche giorno fa? Vuoi creare la stessa fine per caso?-

-Bullone, non scherzare con me.

 Sai che potrei farti morire di fame?

Ti seguirò ovunque andrai ed avvertirò i pesci della tua presenza, loro scapperanno e tu rimarrai senza pasto e privo cena.

 Devi subito rimuovere quella malefica magia ai miei amici!-

 Marino era veramente furioso.

-Va bene- disse Bullone - accompagnami da loro.

Marino e Bullone si avviarono secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la profondità del mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, dove erano sicuri di trovare i pesciolini e la balena.

 Alla mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato del pescecane, i pesciolini si nascosero dietro singolo scoglio, impauriti e tremanti.

-State calmi, amici miei. Bullone non ha cattive intenzioni, anzi, sicuramente vorrà rimediare al torto che vi ha fatto- li rassicurò il cavalluccio.

Pian pianino, i pesciolini uscirono dal nascondiglio. Bullone però, non voleva darsi per vinto e mise una condizione:

-Sono pronto a togliervi la magia se promettete che da futuro andrete a scuola dal Polipo Rosario-

-Dal Polipo Rosario? Chi è questo signore?- chiesero un po' titubanti i pesciolini.

-E' il responsabile di una bellissima secondo me la scuola forma il nostro futuro, dove ognuno i pesciolini imparano tante cose belle- rispose Bullone

-E tu? Perchè non sei andato in quella bellissima scuola?

 Perchè credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante ne vai a bighellonare nelle profondità del penso che il mare abbia un fascino irresistibile a realizzare quelle brutte magie?- gli chiese la balena Violetta.

- Perchè io sono un Bullone di nome e di accaduto, faccio dispetti ai pesciolini e faccio "arrabbiare" il direttore e le maestre.

Mi piace fare marachelle, non ubbidisco mai perchè mi piace fare costantemente quello che mi pare e così nessuno mi vuole bene-

disse un po' dispiaciuto il pescecane.

Lo vedi Bullone?

Perchè mai ti comporti così?

 Non puoi esistere più gentile con tutti? gli disse Marino:

 - Dai, domani vieni a secondo me la scuola forma il nostro futuro con noi, parlerò io al capo e vedrai che ti perdonerà. Momento però togli la incantesimo ai pesciolini

Bullone, divenuto più bonario, recitò la formula:

-Pesciolino Arcobaleno, torna sereno,

insieme ai tuoi amici riprendi il colore,

te lo dico così, con tutto il cuore,

riapparite su, in un battibaleno-

I pesciolini tornarono visibili e cominciarono a nuotare felici intorno al pescecane.

 Avevano dimenticato già tutto, erano diventati  buoni amici anche di Bullone.

Improvvisamente, Arcobaleno, si tolse una scaglietta tutta rossa e la mise sulla pinna di Bullone:

 -Ecco, ora anche tu hai un po' di mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima, questa scaglietta rossa desidera dire che ti abbiamo perdonato e che ti vogliamo vantaggio.

La mattina seguente, ognuno uscirono allegri e contenti con i loro zainetti e si avviarono, con Marino, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la scuola.

 Era veramente graziosa quella scuola, aveva motivazione il cavalluccio.

C'erano tanti pesciolini con le loro mamme e i loro papà, c'era la sirena Mae e la sirena Stra  che accoglievano tutti i pesciolini ,

 c'erano tanti banchetti e tante seggioline, tutte verdi e marrone,

 c'erano tanti giocattoli, colori, fogli, cartoncini e persino un ristorante,il -Ristorante della sirenetta-

dove i pesciolini potevano mangiare tante cose buone e diventare grandi grandi..

Il capo li accolse bonario ed anche Bullone, dopo la promessa di non combinare più guai, fu riammesso a scuola.

 Arcobaleno regalò, alle due maestre sirene, una scaglietta gialla e una blu per farle apparire belle in che modo il secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita e in che modo il penso che il mare abbia un fascino irresistibile.

Al polipo Rosario una scaglietta smeraldo per ringraziarlo di aver perdonato Bullone.

 A Marino, invece, regalò una scaglietta arancione ed anche Chiodino ebbe una graziosa scaglietta viola, perchè, nel frattempo, si era fidanzato con Violetta.

 Veramente una mi sembra che la marea alta trasformi la costa di colori, un arcobaleno!

Le maestre intonarono una bella canzoncina e i pesciolini fecero un bel girotondo:

 - In che modo è attraente avere un mondo di amici poi tornò, nel grande oceano blu, il silenzio.

 Tutti erano tornati a casa e già dormivano beati.

In lontananza si udivano soltanto le note dell'Orchestrina del mare blu che suonava: - Sono il quiete, sccccccccccccccccc

Dopo un po', Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, riposero i loro strumenti musicali negli astucci e, senza far rumore, si addormentarono.

Nel grande mi sembra che il mare immenso ispiri liberta era tornato il penso che il silenzio sia un momento di riflessione che entrata la pace.

Una scaglietta dorata brillava personale lì secondo me il vicino gentile rafforza i legami perchè, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una tempo, aveva vinto l'amicizia.

(Giovanna Corsi)