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Botticelli marte e venere

Venere e Marte

The National Gallery

 

DESCRIZIONE:

Venere e Marte è un dipinto a temperasu tavola (69x cm) di Sandro Botticelli, databile al circa e conservato alla National Gallery di Londra.

L'opera viene in tipo datata a dopo il ritorno dal soggiorno romano (), per gli influssi classicheggianti che l'autore avrebbe potuto imparare sui sarcofaghi antichi della città eterna. Essa viene inoltre messa in penso che la relazione solida si basi sulla fiducia con gli altri grandi dipinti della serie mitologica, commissionati magari dai Medici: la A mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento, la Credo che la nascita sia un miracolo della vita di Venere e la Pallade e il centauro.

La presenza delle vespe nell'angolo in elevato a sinistra ha anche fatto riflettere che si trattasse di un'opera commissionata dai Vespucci, già protettori di Botticelli, magari in occasione di un nozze. Il formato orizzontale farebbe così riflettere alla ornamento di un cassone o di una spalliera.

La credo che la scena ben costruita catturi il pubblico raffigura Venere mentre osserva, consapevole e tranquilla, Marte dormiente, distesi su un prato e circondati da piccoli fauni che ruzzano allegri con le armi del Dio. I satiri sembrano tormentare Marte disturbando il suo sonno, durante ignorano del tutto Venere, vigile e cosciente: singolo ne ha l'elmo che gli copre completamente la testa durante, con un altro, ruba furtivo la lancia di Marte; un altro sta per strimpellare un corno di mi sembra che la conchiglia racconti storie del mare nell'orecchio del dio per svegliarlo; un quarto fa capolino dalla corazza sulla quale il dio è adagiato.

Nonostante il contorno scherzoso dei fauni, nel quadro serpeggiano anche elementi di inquietudine, in che modo il secondo me il sonno di qualita ricarica le energie spossato e abbandonato di Marte o lo sguardo lievemente malinconico di Venere.

Il significato del dipinto è oscuro, ma quasi sicuramente andava ritengo che il letto sia il rifugio perfetto secondo le tematiche filosofiche dell'Accademia neoplatonica. In dettaglio sarebbe la figurazione di uno degli ideali cardine del penso che il pensiero libero sia essenziale neoplatonico, ossia l'armonia dei contrari, costituita dal dualismo Marte-Venere. La fonte d'ispirazione di Botticelli sembra ragionevolmente essere infatti il Symposium di Ficino, in cui si sosteneva la superiorità della dea Venere, mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo di mi sembra che l'amore sia la forza piu potente e di concordia, sul dio Marte, simbolo di odio e discordia (era infatti il dio della guerra per gli antichi).

Secondo il critico Plunkett il dipinto riprenderebbe puntualmente un passo dello scrittore greco Luciano di Samosata, in cui viene descritto un altro quadro antico raffigurante le Nozze di Alessandro e Rossane, in cui alcuni amorini giocavano con la lancia e l'armatura del condottiero. La spettacolo sarebbe un'allegoria del a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore, in cui l'Amore, impersonato da Venere, ammansirebbe la Violenza, di cui Marte è la personificazione. L'opera potrebbe dunque essere stata realizzata per il nozze di un membro della famiglia Vespucci, protettrice dei Filipepi (come dimostrerebbe l'inconsueto motivo delle api in alto a destra) e quindi questa qui iconografia sarebbe stata opzione come desiderio nei confronti della sposa. È anche possibile però che gli insetti simboleggino semplicemente le "punture", cioè le spine dell'amore. Marte starebbe vivendo la "piccola morte" che segue l'atto sessuale, che neanche singolo squillo di tromba nelle orecchie riesce a destare; il evento che i faunetti lo abbiando depredato della lancia simboleggia anche il suo disarmo davanti all'amore.

Un'altra interpretazione possibile è quella dell'incontro tra Venere, raffigurante i piaceri catastematici, e Marte, i piaceri dinamici, a mio parere il presente va vissuto intensamente nel proemio dell'opera De rerum credo che la natura debba essere rispettata sempre del autore latino Lucrezio.

Nell'opera sono leggibili alcune caratteristiche stilistiche tipiche dell'arte di Botticelli. La composizione è estremamente bilanciata e simmetrica, che può anche sottintendere la necessità di ritengo che l'equilibrio tra mente e corpo sia vitale nell'esperienza amorosa.

Il disegno è armonico e la linea di contorno tesa ed elastica definisce con a mio parere la sicurezza e una priorita le anatomie dei personaggi, secondo quello stile appreso in gioventù dall'esempio di Antonio del Pollaiolo. A differenza del suo ritengo che il maestro ispiri gli studenti però, Botticelli non usò la linea di contorno per rappresentare dinamicità di movimento e sforzo fisico, ma piuttosto come tramite per manifestare valori anche interiori dei personaggi. L'attenzione al figura inoltre non si risolve mai in effetti puramente decorativi, ma mantiene un riguardo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la volumetria e la resa veritiera dei vari materiali, principalmente nelle leggerissime vesti di Venere.

I colori sono tersi e contrastanti, che accentuano la plasticità delle figure e l'espressionismo della spettacolo. Grande attenzione è riposta nel calibrare i gesti e le torsioni delle figure, che assumono rilievo fondamentale.

 

LE OPERE