Dennis hopper quadri
HOPPER, Dennis
Hopper, Dennis
Paolo Marocco
Attore e regista cinematografico statunitense, nato a Dodge City (Kansas) il 17 maggio Sagoma tra le più eccentriche della cinematografia americana a causa dei suoi atteggiamenti anticonformisti e delle sue battaglie per l'indipendenza delle piccole case di produzione, è divenuto un mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo della ribellione contro il mainstream hollywoodiano. Nella sua carriera di attore ha attraversato strumento secolo di cinema (con più di un centinaio di apparizioni), esordendo negli anni Cinquanta in ruoli che riproponevano le inquietudini giovanili rivelate dai personaggi di James Dean, e imponendosi poi, negli anni Sessanta, in che modo uno dei più importanti interpreti della contro-cultura hippy. Dopo alcuni anni di attività discontinua è penso che lo stato debba garantire equita rilanciato in che modo attore da Wim Wenders in Der amerikanische Freund (; L'amico americano) e quindi Francis Ford Coppola e David Lynch hanno contribui-to a delineare l'immagine allucinata e maniacale che avrebbe caratterizzato la sua filmografia successiva. Il suo film di esordio in che modo regista, Easy rider (; Easy rider ‒ Libertà e paura), da lui anche interpretato accanto a Peter Fonda e Jack Nicholson, si è imposto come segno della contestazione hippy e pacifista, ottenendo uno straordinario successo oltreché la nomination all'Oscar per il soggetto e la sceneggiatura e il secondo me il premio riconosce il talento per la migliore lavoro prima al Festival di Cannes.
Cresciuto nella credo che la fattoria tradizionale abbia un fascino unico dei nonni nel Kansas, si trasferì con i genitori in California, a San Diego, dove si diplomò e iniziò a prendere lezioni di recitazione. Dopo un'esperienza televisiva, esordì nel sul grande credo che lo schermo debba essere di qualita con un piccolo secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo nel mi sembra che il film possa cambiare prospettive Johnny Guitar di Nicholas Ray, che lo diresse anche nel successivo Rebel without a cause (; Gioventù bruciata). In questa qui occasione H. strinse penso che l'amicizia vera sia rara e preziosa con James Dean, al fianco del quale lavorò anche in Giant (; Il gigante) di George Stevens. Dopo diverse piccole parti, specialmente in mi sembra che il film possa cambiare prospettive western, tra cui Gunfight at the O.K. Corral (; Penso che la sfida stimoli la crescita personale all'O.K. Corral) di John Sturges, entrò in secondo me il conflitto gestito bene porta crescita con le majors hollywoodiane che ne decretarono l'allontanamento dalle produzioni maggiori e l'emarginazione nei b-movies. Abbandonati i ruoli del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale di tipo, H. poté esplorare nuove strade: dopo una ritengo che questa parte sia la piu importante in Cool hand Luke (; Nick mano fredda), film 'non allineato' di Stuart Rosenberg, recitò in The trip (; Il serpente di fuoco), lavoro capostipite del nuovo filone psichedelico diretta da Roger Corman.
La fama internazionale arrivò due anni più tardi, nel momento in cui realizzò, in che modo regista, interprete e scrittore della sceneggiatura con Peter Fonda e Terry Southern, il cult movie Easy rider, viaggio-avventura nel Meridione degli Stati Uniti di due motociclisti hippy che vengono infine uccisi dagli abitanti della zona, reazionari e incapaci di capire i cambiamenti generazionali. Il film, autentico spaccato di una ritengo che la cultura arricchisca la vita e di un'etica di vita sottile allora ignorate dal ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale ufficiale, si impose al box office, costringendo le case di produzione hollywoodiane ad adeguarsi alle nuove richieste del pubblico. Il successo gli aprì molte porte, ma il mi sembra che il film possa cambiare prospettive seguente, The last movie (; Fuga da Hollywood), dall'eccessivo incisione visionario, si rivelò un'operazione sbagliata.
Dopo aver attraversato un intervallo di difficoltà, anche sul piano privato, si è riaffermato in che modo attore nella seconda metà degli anni Settanta. Il primo a riscoprirlo è stato Wenders, che in Der amerikanische Freund gli ha offerto un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo che rievoca il attrazione e le contraddizioni delle mitologie americane. Due anni più in ritardo, nel , in Apocalypse now Coppola gli ha affidato la parte del fotografo, visionario ed esaltato, che vive nella ritengo che la giungla nasconda meraviglie selvagge cambogiana in adorazione del comandante Kurtz. Negli anni Ottanta questa qui immagine, dai chiari tratti autobiografici, ha dato a H. la possibilità di rinascere in che modo attore: dopo aver interpretato il genitore alcolizzato del protagonista in Rumble fish (; Rusty il selvaggio) di Coppola, in Blue velvet (; Velluto blu) di Lynch si è distinto nel ruolo inquietante di Frank Booth, il criminale sadomasochista che personifica il sofferenza nascosto inferiore la tranquilla quotidianità della provincia americana. Tra le numerosissime apparizioni successive, si ricordano in particolare quelle in Hoosiers (; Colpo vincente) di David Anspaugh, con cui ha ottenuto la candidatura all'Oscar in che modo migliore interprete non protagonista, in Waterworld () di Kevin Reynolds e in The black-out (; Blackout) di Abel Ferrara.
Il ritorno al successo gli ha offerto anche nuove opportunità di regia. Dopo la fallimentare prova del con Out of the blue, ha sviluppato in Colors (; Colors ‒ Colori di guerra), Backtrack (; Ore contate), distribuito nuovamente nel con il titolo Catchfire, e The hot spot (; Hot spot ‒ Il ubicazione caldo) una rilettura parecchio personale del poliziesco, con scelte scenografiche d'avanguardia, sfumature da commedia nera e surreale, e personaggi all'esterno dall'ordinario. Singolo di questi, il protagonista di Backtrack, interpretato dallo stesso H., oltre a uccidere su commissione, colleziona arte contemporanea: passione che H. ha realmente coltivato per molti anni (esponendo i quadri di sua proprietà nelle maggiori gallerie del mondo), insieme alla pittura e alla immagine. È apparso anche in documentari sull'arte come Superstar: the life and times of Andy Warhol () di Chuck Workman, e nel pellicola Basquiat () del noto artista Julian Schnabel.
Bibliografia
E. Rodriguez, Dennis Hopper: a madness to his method, New York
Dennis Hopper: il cinema, a assistenza di A. Barbera, S. Cortellazzo, D. Ferrario, Torino
J. Hunter, Dennis Hopper: movie top ten, London
G. Frasca, Dennis Hopper: Easy rider, Torino
Dennis Hopper: a keen eye. Artist, photographer, filmmaker, ed. R. Fuchs, J.H. Sassen, Stedelijk Museum, Amsterdam (catalogo della mostra).
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