È obbligatorio l amministratore di condominio

Come si nomina l’amministratore e chi lo decide; oggetto succede se un condomino non è d’accordo. I requisiti per fare il capo condomino.

La legge stabilisce che un condominio con più di otto condomini debba necessariamente nominare un amministratore. In questo occasione, l’assemblea è tenuta a nominarne singolo, a maggioranza dei presenti e almeno millesimi. Ma che succede se il condominio è più minuto o se l’amministratore viene scelto soltanto da alcuni condomini tra cui, magari, il costruttore? Insomma chi decide se prendere l’amministratore di condominio?

Vediamo quali sono le regole che la legge impone in casi del genere.

Qual è il numero trascurabile di condomini per possedere un amministratore?

Non esiste un numero trascurabile di condomini per la nomina di un amministratore. Anche nei cosiddetti “condomini minimi”, quello cioè con pochi proprietari, è realizzabile delegare la gestione della cosa ordinario a un soggetto (interno o esterno).

Secondo il codice civile, l’obbligo di nominare un amministratore scatta soltanto quando il condominio ha più di otto condomini. Il dirigente condomino diventa obbligatorio soltanto da 9 condomini in poi. In tutti gli altri casi, spetta ai proprietari stabilire autonomamente se avvalersi di tale rilevante figura.

Chi decide l’amministratore?

Nessuno può scegliere la figura dell’amministratore se non l’assemblea di condominio validamente costituita con avviso da recapitare almeno 5 giorni prima della data di prima convocazione e apposita indicazione del punto all’ordine del giorno.

La maggioranza da raggiungere per individuare il soggetto a cui consegnare l’incarico è duplice:

• 50%+1 dei presenti;
• millesimi.

Il venditore-costruttore può decidere di incaricare un amministratore?

Poiché l’unico organo competente a nominare l’amministratore è l’assemblea, il venditore-costruttore non può optare autonomamente tale figura per poi “imporla” ai successivi acquirenti.

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