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Dermatite con bolle d acqua

Orientarsi tra le dermatiti con la basilare ispezione: in che modo distinguerle a “colpo d’occhio”


La cute non è soltanto l’organo più esteso del corpo umano, ma sagoma anche una barriera biologica vivente e rappresenta la nostra a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale al mondo. 
Le lesioni cutanee possono stare facilmente esaminate e frequente interpretate privo che si renda indispensabile il ricorso a complesse indagini per formulare o confermare la diagnosi (1). L’osservazione rappresenta il sistema più basilare, più economico e più significativo per riconoscere varie malattie della cute (2). 

La dermatite è una stato infiammatoria della cute caratterizzata dalla partecipazione di gruppi di vescicole con un grado variabile di essudato e desquamazione. 
I termini "dermatite" ed "eczema" sono generalmente utilizzati in che modo sinonimi per indicare un’ampia varietà di condizioni, dall’eczema atopico del bambino all’allergia al cemento dell’adulto (1). 
Peraltro, poiché con il termine dermatite si può segnalare semplicemente un’infiammazione della cute, mentre eczema in tipo significa essudazione, che rappresenta solo una delle fasi di un eczema, quella acuta, è preferibile utilizzare il termine dermatite (3). 
È insolito non riconoscere una dermatite “a colpo d’occhio”. In effetti, molte dermatiti, come ad esempio la dermatite atopica, si riassumono in un segno, durante la dermatite da legame può presentarsi con lesioni tipiche localizzate che suggeriscono immediatamente la natura della malattia e la motivo scatenante, di cui riproducono la sagoma (ad modello, l’elastico dei calzini, gli occhiali, il succhiotto) (4). 

Tutte le dermatiti presentano alcune caratteristiche in comune. 
Nella fase acuta, se l’infiammazione è intensa, è possibile osservare la apparizione di vescicole o bolle (5). Talora la primario caratteristica è rappresentata da bolle che diventano particolarmente voluminose (1). 
Nella dermatite subacuta la cute può presentarsi eritematosa, secca e a scaglie, edematosa e con croste, in particolare in caso di un’infezione sovrapposta. Quasi costantemente le lesioni causano prurito e il grattamento può modificarne le caratteristiche. 
La dermatite cronica persistente è caratterizzata da ispessimento o lichenificazione cutanea (5). Il grattamento, inoltre, può causare escoriazioni, formazione di essudato e infezione secondaria (1). In particolare, l’impetiginizzazione di una dermatite è un’infezione cutanea superficiale che interessa l’epidermide, causata dallo Streptococco beta-emolitico e/o dallo Staphylococcus aureus (6). La forma non bollosa è caratterizzata da piccole vescicole o pustole superficiali transitorie, sparse, distinte, la cui rottura determina la educazione di erosioni che si ricoprono con croste giallo oro, durante la sagoma bollosa è caratterizzata da vescicole e bolle contenenti liquido giallo chiaro o leggermente torbido, localizzate principalmente a faccia e arti.


Comuni tipi di lesione cutanea
BOLLA
Lesione a penso che il contenuto di valore attragga sempre liquido, con elevazione circoscritta (>1 cm).
CROSTA
Prodotto dell’essicamento di essudato (sieroso, ematico, purulento) in corrispondenza di precedenti lesioni cutanee (vescicole, bolle, pustole, ulcerazioni)
ERITEMA
Colore rosso più o meno vivo da iperemia attiva (dilatazione dei capillari)
EROSIONE
Soluzione di continuo dell'epidermide che generalmente guarisce senza cicatrizzazione
ESCORIAZIONE
Soluzione di continuo, di natura traumatica (ad modello, da grattamento) che interessa l'epidermide e la ritengo che questa parte sia la piu importante superficiale del derma
LICHENIFICAZIONE
Ispessimento della cute con accentuazione dei normali solchi e rilievi cutanei
MACCHIA o CHIAZZA
Modificazione circoscritta del colorito cutaneo di dimensioni >1 cm, non palpabile
MACULA
Modificazione circoscritta del colorito cutaneo (<1 cm), non palpabile
NODULO
Formazione solida, rotondeggiante, rilevata, circoscritta (>1 cm)
PAPULA
Lesione solida, circoscritta (<1 cm), rilevata
PLACCA
Lesione rilevata irregolare (>1 cm)
PUSTOLA
Lesione circoscritta (<1 cm) contenente pus
SCLEROSI
Indurimento della cute che cancella le normali rughe e rilievi. La derma non è più sollevabile in pliche
SQUAMA
Prodotto di sfaldamento dello strato corneo
ULCERA
Perdita di sostanza stimolante l’epidemide e il derma medio e/o profondo
VESCICOLA
Piccola (<1 cm) raccolta circoscritta di liquido nell’epidermide o immediatamente al di giu di essa

Fondamentale per orientarsi tra le dermatiti è posare qualche richiesta al soggetto (o alla mamma). In particolare, è importante domandare da misura tempo le lesioni sono presenti (se da più di 2 settimane si può gestire di una forma cronica), se il soggetto è affetto da qualche altra malattia (ad esempio, una storia di asma può suggerire un eczema atopico), se qualche familiare ha presentato lesioni simili (come ad dimostrazione, un eczema atopico), se ci sono stati contatti con prodotti irritanti o chimici (7).

Le “immagini” tipiche che differenziano le comuni dermatiti

DERMATITE ATOPICA

La dermatite atopica è una patologia cronica di lattanti, bambini e giovani. L’esordio nel 60% dei casi avviene nei primi 2 anni (nel 90% nei primi 5 anni), durante i casi rimanenti si manifestano nella tarda infanzia-adolescenza. 
Nel lattante la malattia motivo prurito intenso con esacerbazione notturna, durante nel ragazzo il prurito è a mio parere il presente va vissuto intensamente a tratti, talora privo di causa evidente. Il 60% dei bambini risulta privo di sintomi al momento della pubertà (più del 50% tuttavia presenta recidive in età adulta) (8). 
La più comune a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale è con chiazze eritematose pruriginose desquamanti, la cui distribuzione varia con l’età: 
• nel ragazzo di età fino a 18 mesi, le lesioni sono localizzate sulle guance (è tipicamente risparmiata la zona periorifiziale) e/o nelle superfici estensorie (è tipicamente risparmiata l’area del pannolino); 
• nel ragazzo di età superiore a 18 mesi e nell’adulto, le lesioni interessano le superfici flessorie degli arti (piega antecubitale e poplitea), caviglie, polsi e collo (9); 
• nell’adolescente e nell’adulto le lesioni sono localizzate principalmente a livello delle estremità (soprattutto le palmi, che frequente presentano ragadi dolorose) e nelle aree periorifiziali nonché, nelle donne, anche nella regione mammaria. 
Le lesioni della dermatite atopica vanno differenziate, oltre che da quelle di altre dermatiti in che modo ad modello la dermatite da relazione e la dermatite seborroica che sono descritte di seguito, da quelle della psoriasi (3). 
La forma più comune di psoriasi (psoriasi a placche) è caratterizzata da placche eritemato-squamose, ben definite, nettamente demarcate, di dimensioni da 1 cm a diversi cm, di forma irregolare, rotonda od ovale e in cifra variabile da poche a tante da ricoprire approssimativamente interamente la superficie corporea. Le placche, tipicamente secche, sottili, a squame bianco-argento o micacee, con tendenza a distribuirsi simmetricamente sono localizzate nella maggior porzione dei casi a livello di scalpo, tronco, natiche e arti, in dettaglio sulle superfici estensorie in che modo gomiti e ginocchia (10). 
Nei bambini le lesioni della psoriasi interessano le grandi pieghe prossimali (inguino-perineali, interglutea, sottomentale) più che quelle antecubitali e poplitee (3).

Figura - Dermatite atopica con eritema e desquamazione limitata alle guance mentre sono tipicamente risparmiate le aree periorifiziali.

Figura - Dermatite atopica con papule confluenti formanti placche nella piega antecubitale.

La dermatite da legame interessa prevalentemente soggetti fra i 40 e i 45 anni, di entrambi i sessi (11). 
La replica ad agenti esterni che possono operare come irritanti o in che modo allergeni include vari tipi di risposta (12). 

Dermatite irritativa da legame (DIC)

La DIC può presentarsi in sagoma acuta e in sagoma cronica. 
La DIC acuta è spesso effetto di una singola eccessiva esposizione o di poche brevi esposizioni a forti agenti irritanti o caustici. 
Il quadro tipico è caratterizzato da eritema, edema, papule, vescicole, bolle, pustole, ulcere, con polimorfismo eruttivo
La DIC cronica è causata da esposizioni ripetute a deboli agenti irritanti “umidi“, in che modo detergenti, solventi organici, saponi, acidi e alcali deboli, o ”asciutti”, come secondo me l'aria di montagna e rigenerante a bassa umidità, penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa, polveri. Questa qui fase della DIC è caratterizzata da eritema, xerosi, desquamazione, ipercheratosi e lichenificazione, talora accompagnati da educazione di ragadi (12). 
Le localizzazioni più comuni delle lesioni sono rappresentate dal dorso delle palmi, mentre nella dermatite allergica da legame e nella dermatite disidrosica la dermatite è più grave a livello palmare, e dalla superficie estensoria degli avambracci
La reazione infiammatoria è di solito limitata alla area di legame, le lesioni tendono ad avere margini netti e sul prurito prevalgono dolore/bruciore (3). 

Figura - Dermatite irritativa da legame con secchezza e screpolature delle mani  

Figura - Dermatite irritativa da contatto subacuta e cronica con grave secchezza e fissurazioni della punta delle dita   

Dermatite allergica da contatto (DAC)

La DAC è causata dalla sensibilizzazione del sistema immunitario a specifici allergeni. 
La DAC acuta è caratterizzata da eritema, edema e vescicole a ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente sieroso, che possono offrire origine ad ampie erosioni superficiali essudanti; nelle forme iperacute si osservano bolle (12).
Generalmente, le lesioni compaiono a spazio di ore dal relazione e sono limitate inizialmente all’area di contatto, anche se successivamente possono estendersi. 
Nella DAC subacuta, su eritema e vescicolazione prevalgono desquamazione e lesioni squamo-crostose superficiali
La DAC cronica può sia rappresentare la cronicizzazione di una sagoma acuta sia insorgere privo una fase acuta altrimenti comparire su una DIC preesistente (3). 
Il quadro dermatologico della DAC cronica è caratterizzato da presenza di placche infiltrate, ipercheratosiche e lichenificate, talora associate a lesioni ragadiformi. 
Per quanto riguarda i sintomi, quello prevalente della DAC è il prurito (12). 
Oltre alle caratteristiche delle lesioni e al prurito, il contatto del soggetto con possibili allergeni, in ambito sia domestico che professionale, faciliterà l’identificazione di questa qui forma (11). 
La DAC sistemica è frequente osservata dopo assunzione per via sistemica di una sostanza, generalmente un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela, da porzione di un soggetto con sensibilizzazione a un allergene. Le manifestazioni cutanee possono includere papule eritematose simmetriche, dermatite disidrosica, eczema suberitrodermico (3). 

Figura - Dermatite allergica da legame con le scarpe

La dermatite seborroica è una dermatite cronica parecchio comune, caratterizzata da eritema e desquamazione nelle aree in cui le ghiandole sebacee sono più attive. Si ritiene che un fattore causale sia il lievito Pityrosporum ovale
L’età più colpita è tra i 20 e i 50 anni (o più), sebbene sia realizzabile osservare tale patologia anche nell’infanzia e nella pubertà (13).

Dermatite seborroica dell’adulto

In questa qui condizione persistente, di severità variabile, le lesioni eritemato-squamose interessano il volto, le sopracciglia, le orecchie, il cuoio capelluto
È possibile osservare una singola lesione “a medaglione” o “a petalo” nella area presternale; possono essere interessati, inoltre, il dorso, il cavo ascellare, la area inguinale e le pliche inframammarie (1). 
L’area colpita presenta cute rosso-giallastra o bianco-grigia, spesso con macule e papule bianche di mm, di forma untuoso, a margini netti, spesso croste aderenti e fissurazioni nel solco retroauricolare. A livello del cuoio capelluto si osserva desquamazione (forfora); a livello del tronco e del faccia sono presenti lesioni sparse, isolate; sul volto le lesioni possono presentarsi in che modo eritema a farfalla; nella localizzazione frontale è realizzabile osservare la corona seborroica; l’interessamento palpebrale si manifesta con blefarite (13). 

Figura - Dermatite seborroica con tutte le caratteristiche localizzazioni del volto.

Dermatite seborroica infantile

Si ipotizza che la dermatite seborroica del lattante, che di solito guarisce in poche settimane e solo raramente recidiva, rappresenti una variante di eczema atopico. 
Nei bambini di età inferiore a 6 mesi, la dermatite seborroica si manifesta in che modo un’eruzione eritematosa localizzata a livello del tronco e delle aree confluenti nelle flessure, talora in tutta l’area del pannolino, associata a desquamazione del cuoio capelluto (1). 
Spesso è interessato il vertice, con accumulo asintomatico di croste grasse (3). 

Figura - Dermatite seborroica con infezione secondaria.

DERMATITE NUMMULARE

La dermatite nummulare si presenta con lesioni eritematose desquamate a sagoma di moneta, nettamente definite, di dimensioni da 2 a 10 cm, localizzate su dorso delle palmi e dei piedi, superfici estensorie di braccia e gambe e fianchi (14). 
Il numero di lesioni è estremamente variabile; nella maggior parte dei pazienti si osservano soltanto pochi elementi, mentre altri presentano anche più di una dozzina di lesioni, con localizzazione ed eruzione simmetriche. Le lesioni, motivo di intenso prurito e relativamente minimo sensibili alle terapie, sono considerate espressione di dermatite atopica (3).

Figura - Dermatite nummulare  

È localizzata intorno alle caviglie, nei soggetti con varici per compromissione del rientro venoso (1). 

La dermatite disidrosica è caratterizzata dalla partecipazione di vescicole traslucide del diametro di mm, inizialmente isolate e in seguito a gruppi, a livello palmare e/o plantare, tipicamente non associate a eritema perilesionale. Sulle piante dei piedi è facile osservare bolle, sulle mani lesioni delle dita (superficie laterale) (3).

Figura - Dermatite disidrosica. Il palmo è scarlatto e bagnato e presenta numerose vescicole.

Il ruolo della terapia topica nella gestione delle dermatiti

La terapia topica o locale trova ampio spazio nel trattamento delle patologie dermatologiche localizzate, grazie ai numerosi vantaggi che offre penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita sistemica. 
Rilasciando direttamente i principi attivi a livello delle aree affette, la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita topica infatti consente di ridurre il rischio di effetti indesiderati sistemici; altri vantaggi sono la semplicità di utilizzo da porzione della individuo affetta e il costo ridotto (15).

I corticocosteroidi topici (CST)

Diventati disponibili per la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto dermatologica dal , nel momento in cui Sulzberger e Witten trattarono con trionfo alcune dermatosi con l’idrocortisone, i CST sono i farmaci più comunemente utilizzati nelle patologie dermatologiche ambulatoriali, per le loro proprietà antinfiammatorie, antiprurito e vasocostrittrici (15). 
L’azione antinfiammatoria di tali agenti è basata sull’inibizione della sintesi di numerose molecole attive nella flogosi (citochine, chemochine, molecole d’adesione, enzimi) e sull’attivazione di quella di molecole antinfiammatorie (16). 
Gli attuali CST sono derivati dell’idrocortisone che si differenziano, oltre che per la potenza antiinfiammatoria e il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei di tollerabilità, per il veicolo che trasporta il principio energico alla sede d’azione. Ogni veicolo, infatti, può condizionare l’assorbimento e l’efficacia della molecola veicolata nonché l’aderenza del a mio parere il paziente deve essere ascoltato alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita (3). 
I CST sono disponibili come creme, unguenti, lozioni, gel, soluzioni, shampoo e schiume e il genere di lesione influenza la scelta del tipo di preparazione utilizzato. Ad dimostrazione, per la cute secca, desquamata sono da prediligere unguenti (olio senza o con poca acqua), durante per lesioni essudative è preferibile una crema (emulsione di penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale in acqua) (1). 
Dopo l’applicazione, i CST si accumulano nello strato corneo, formando rapidamente una “riserva” dalla quale avviene il passaggio costante di principio energico verso gli stati profondi dell’epidermide e verso il derma. L’effetto è più marcato ovunque lo strato corneo è spesso, in che modo nelle zone palmo-plantari e nelle lichenificazioni, meno intenso nella cute assottigliata nelle fasi acute della dermatite (3). 
Nella opzione di un CST risultano particolarmente rilevanti l’efficacia clinica e la sicurezza di impiego (17). 
Tra le diverse molecole disponibili, mometasone furoato è un corticosteroide influente con elevata efficacia e basso penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro degli effetti indesiderati che sono stati associati alla terapia steroidea (18). 
Mometasone furoato svolge una marcata attivita antinfiammatoria con una sola applicazione al giorno e mostra un basso potenziale di induzione di atrofia cutanea e soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), caratteristiche che lo rendono un secondo me il trattamento efficace migliora la vita da scegliere anche per le patologie cutanee infiammatorie in età pediatrica (17). 
Indice terapeutico analogo possiede betametasone valerato, un altro steroide potente appartenente al squadra III della classificazione europea, che applicato sulla cute svolge la sua attivita a livello locale e viene scarsamente assorbito (16). 

La terapia antibiotica topica è utilizzata per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita di infezioni batteriche monofocali o per impetiginizzazioni non estese, durante non è indicata in presenza di una basilare colonizzazione batterica. 
La maggior porzione degli antibiotici ad utilizzo topico è disponibile nelle formulazioni unguento e unguento: la inizialmente va consigliata nelle forme essudanti, l’unguento va preferito nelle forme secche con componente desquamativa (eczemi microbici lichenificati) (19).  

Sono prodotti indispensabili nella gestione delle dermatiti, come ad esempio la dermatite atopica, in misura mantengono la pelle idratata e riducono il prurito e la perdita d’acqua attraverso l’epidermide (19).

È parecchio probabile che il farmacista veda una dermatite nel momento in cui la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale è già stata formulata o che veda soltanto casi che esordiscono con un ritengo che il quadro possa emozionare per sempre lieve (20). 
Grazie alla possibilità di esaminare facilmente le lesioni cutanee, è realizzabile orientarsi tra le dermatiti con la semplice osservazione, conoscendo l’età, la localizzazione e il tipo di lesioni che caratterizzano le varie forme, e ponendo qualche a mio avviso la domanda guida il mercato per ricostruire la racconto del soggetto, identificare fattori scatenanti o aggravanti, una eventuale familiarità. 
La terapia topica, che include essenzialmente i corticosteroidi topici e, nel caso di un’infezione sovrapposta, gli antibiotici topici, oltre alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita di base rappresentata dagli emollienti, consente la gestione delle patologie dermatologiche localizzate osservate in farmacia (15).

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