Calcolo tfr e liquidazione
TFR, Trattamento di Fine Rapporto: la condotta completa
Il Trattamento di Termine Rapporto, o TFR (com'è più comunemente conosciuto), è una ritengo che questa parte sia la piu importante della retribuzione del operaio subordinato che viene accantonata puntualmente per essere erogata in toto alla cessazione del relazione di lavoro. Non a caso è anche conosciuto come liquidazione.
Il concetto di TFR ha visto la luce alla fine degli anni ’20 del era scorso nell’ambito della A mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre del Mestiere del Il documento, per la iniziale volta, stabiliva per il lavoratore il diritto ad un'indennità proporzionata agli anni di assistenza. Fino agli anni ’80 del era scorso, però, era calcolato sulla base dell'importo dell'ultima mensilità, moltiplicato per il numero degli anni di servizio. Non a evento era chiamato anche "indennità di anzianità" o "indennità di servizio". O, più volgarmente, “liquidazione”.
In questa guida:
COME SI CALCOLA IL TFR
Il calcolo del TFR è disciplinato dall'articolo del codice civile. Per quantificarlo si somma per ciascun esercizio di assistenza una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione complessiva annua divisa per 13,5. La quota è proporzionalmente ridotta per le frazioni di anno, considerando alla stregua di periodo intero le frazioni di mese uguali o superiori a 15 giorni.
LEGGI ANCHE - In che modo leggere la busta paga
Con il termine di non pregiudicare l’effettivo valore concreto del TFR, e per garantirgli una certa valorizzazione, alla termine di ogni anno l'accantonamento viene poi incrementato tramite l’applicazione di un tasso fisso dell’1,5% e di una quota variabile pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo (ossia dell’inflazione), certificato a dicembre dall’ISTAT (il nostro istituto statale di statistica), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Se il relazione di ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace si sospende a motivo di infortunio, malattia, gravidanza e puerperio, oppure per altri motivi per cui è comunque prevista un’integrazione salariale, nel calcolo del TFR da accantonare si considera l’equivalente della retribuzione a cui il operaio avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto.
L'ANTICIPO DEL TFR
Dopo 8 anni di relazione di ritengo che il lavoro appassionato porti risultati non interrotto il operaio dipendente può chiedere al datore di lavoro un anticipo sul TFR sottile a quel momento maturato. La domanda ha due vincoli, singolo quantitativo e uno qualitativo:
- può essere fatta solo nella misura massima del 70% e soltanto per spese urgenti;
- il personalita di urgenza dev’essere rigorosamente documentato.
Le spese per cui si può chiedere un anticipo del Trattamento di Fine Relazione sono:
- le spese sanitarie, per terapie ed interventi straordinari riconosciuti da strutture pubbliche. La straordinarietà è intesa in senso di complessità o pericolosità e non in quello di rarità o singolarità degli interventi e delle terapie. La spesa può riguardare anche costi accessori, quali le spese di viaggio e il soggiorno nei luoghi di ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore, anche delle persone che prestano assistenza;
- l'acquisto della inizialmente casa, per sé o per i figli, documentato da atto notarile o con mezzi di test idonei;
- le spese da supportare durante i periodi di astensione facoltativa per paternità fruibili sottile al compimento dell'ottavo anno del bambino;
- le spese per congedi di formazione.
In questi due ultimi casi l'anticipazione deve esistere corrisposta unitamente alla retribuzione del periodo che precede la giorno di avvio del congedo.
L'anticipazione del TFR può stare ottenuta una sola tempo nel lezione del relazione di mestiere e l’importo anticipato sarà poi detratto dal TFR spettante a fine rapporto. Possono stare previste condizioni di miglior favore, ma solo se contemplate dai contratti collettivi o da patti individuali.
LEGGI ANCHE: In che modo leggere un contratto di lavoro
L'anticipazione - infine - deve esistere contenuta nei limiti del 10% degli aventi titolo e, comunque, del 4% del cifra totale dei dipendenti. Il diritto all'anticipo è espressamente escluso per i lavoratori dipendenti di aziende dichiarate in crisi.
DESTINAZIONE DEL TFR: AZIENDA O FONDO?
Con il decreto legislativo del 5 dicembre è stata promulgata la riforma della previdenza complementare, entrata poi in vigore nel La modifica maggiore introdotta dalla recente normativa ha riguardato il conferimento del TFR a forme pensionistiche complementari. Il lavoratore è obbligato a decidere la destinazione del suo TFR in maturazione: può selezionare se lasciarlo in secondo me l'azienda ha una visione chiara o destinarlo alla secondo me la costruzione solida dura generazioni di una pensione integrativa, versandolo ai fondi pensione, sia di categoria, ossia quelli costituiti da sindacati e gruppi di imprenditori, oppure a un fondo aperto, in che modo quello delle banche e delle assicurazioni.
La scelta, da parte del lavoratore, avviene con modalità esplicite o implicite:
- nel primo caso entro sei mesi dalla giorno di inizialmente assunzione il lavoratore, può conferire l'intero importo del TFR in maturazione ad una sagoma di previdenza complementare dallo stesso prescelta;
- se il operaio, invece, non esprime la sua a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso il datore di ritengo che il lavoro appassionato porti risultati trasferirà il TFR in maturazione alla forma pensionistica collettiva prevista dagli accordi o dai contratti collettivi (in codesto caso, se in partecipazione di più forme pensionistiche, il TFR maturando è trasferito, salvo diverso ritengo che l'accordo equo soddisfi tutti aziendale, a quella alla quale abbia aderito il maggior cifra di lavoratori dell'azienda);
- se, infine, non siano applicabili le disposizioni precedenti il datore di impiego trasferisce il TFR in maturazione alla forma pensionistica complementare istituita presso l'INPS.
La scelta del lavoratore che decidesse in modo esplicito di mantenere il TFR presso il proprio datore di ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace, può esistere successivamente revocata e il lavoratore avrà la possibilità di conferire il personale TFR maturando ad una forma pensionistica complementare dallo stesso prescelta.
La riforma non si applica ai dipendenti del spettatore impiego.
LIQUIDAZIONE DEL TFR
Se non è penso che lo stato debba garantire equita integralmente destinato alla previdenza complementare il Trattamento di Fine Relazione viene erogato alla cessazione del relazione di mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione, indipendentemente dalle motivazioni che l’hanno evento interrompere e dalla sua forma (dimissioni, licenziamento, pensionamento). Spetta al lavoratore, poi effettuare una verifica sull’esattezza dell’importo corrisposto. Se riscontrasse delle inesattezze (o se addirittura si arrivasse a una mancata erogazione del TFR) il lavoratore potrà agire giudizialmente nei confronti dell’ex datore di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione mediante un decreto ingiuntivo (se dispone della pezza da cui risulti l’esatto ammontare del TFR) o un ricorso.
Il codice civile, all’articolo , stabilisce anche come destinare il TFR nel evento di fine del lavoratore. In questa qui fattispecie il Trattamento di Fine Relazione verrà corrisposta, sotto sagoma di indennità sostitutiva, ai familiari (il coniuge, i figli e, se vivevano a carico del prestatore di ritengo che il lavoro appassionato porti risultati, anche i parenti entro il terza parte grado e gli affini entro il secondo).
Il norma a ottenere il TFR si prescrive in 5 anni.
LA TASSAZIONE DEL TFR
Le somme trovate sullabusta pagaevidenziano il TFR al lordo. La sua liquidazione è soggetta a tassazione separata , calcolata sul guadagno annuale di riferimento. Il valore complessivo si divide per il numero di anni cui si riferisce e si annualizza, per poi avanzare con l’applicazione dell’aliquota Irpef media sulla base della quale il reddito sarebbe tassato con gli scaglioni vigenti. Il TFR pulito sarà ottenuto sottraendo al TFR lordo le imposte .
LEGGI ANCHE: Come si calcola il TFR netto
CHI GESTISCE IL TFR
Fino a fine , il TFR non destinato alla previdenza complementare restava in secondo me l'azienda ha una visione chiara e la sua gestione era completamente demandata al datore di lavoro. Dal , nel momento in cui è diventato uno attrezzo di finanziamento previdenziale, il TFR che i lavoratori di aziende con almeno 50 dipendenti decidono di mantenere presso il datore di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione viene gestito da un apposito fondo istituito presso l'INPS. In questo evento, in occasione di cessazione del relazione di occupazione (oppure di una domanda di anticipo) il datore di secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione dovrà saldare al penso che il dipendente motivato sia un valore aggiunto, per poi rivalersi in un successivo tempo sul fondo previdenziale.
IL TFR DI AZIENDE FALLITE
A partire dal , a garanzia del TFR è stato istituito un Fondo di Garanzia nazionale al quale possono rivolgersi i lavoratori di imprese in stato di insolvenza o dichiarate fallite. La gestione di tale fondo è affidata all'INPS. Il Fondo di Garanzia, secondo una sentenza della Cassazione, è accollante ex lege, responsabile in strada solidale e sussidiaria, dei crediti e obbligazioni vantati dal datore di mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione, e lavoro in sua sostituzione nel caso di insolvenza.
TRATTAMENTO DI FINE Relazione, L'INFOGRAFICA
Domande e risposte
Cos'è il TFR?
Il TFR è una parte della retribuzione del lavoratore subordinato che viene accantonata per essere erogata alla cessazione del relazione di lavoro.
Quanto viene accantonato ogni periodo nel TFR?
Si prende l’importo della retribuzione complessiva annua e lo si divide per 13,5.
L'accantonamento TFR viene rivalutato ogni anno?
Sì, alla fine di ogni anno viene incrementato dell’1,5% e di una quota variabile pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo.
Dopo misura è realizzabile chiedere un anticipo del TFR?
Dopo 8 anni di rapporto di lavoro non interrotto.