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Bambù della fortuna in terra

Lucky bamboo

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno

:

Plantae


Clado

: Angiosperme

Clado

: Monocotiledoni

Ordine

:

Asparagales


Famiglia

:

Ruscaceae


Clado

: Dracaeneae

Genere

:

Dracaena


Specie

:

Dracaena sanderiana

CARATTERISTICHE GENERALI

Il lucky bamboo non deve trarci in inganno con il suo nome infatti non si tratta di un bambù (anche se gli rassomiglia) ma di una dracena (per intendersi il tronchetto della felicità è una dracena) e precisamente di rami prelevati dalla Dracaena sanderiana originaria del Camerun, nell'Africa occidentale. Questa vegetale é diventata famosa nel tempo perché si dice che porti buona sorte a chi la tiene in dimora. Il suo stesso appellativo, lucky bamboo significa «bamboo fortunato».

I rami sono di un bel smeraldo brillante così come le foglie che si presentano lucide e lanceolate.

In affari è realizzabile trovare lucky bamboo di dimensioni diverse che vanno dai 15 cm sottile a 1 m di altezza. Frequente si trovano i rami a spirale: per creare questo, si mettono i rami orizzontali e si girano periodicamente.

TECNICA COLTURALE

Il lucky bamboo è molto basilare da allevare e non richiede cure particolari. Infatti questi rami possono stare allevati sia in suolo che in acqua con la diversita che in acqua sono molto più semplici da crescere piuttosto che in terra; in terra sono meno spettacolari ma crescono più rigogliosi sviluppando molti più ciuffi di foglie.

Per allevare il lucky bamboo in acqua, occorre procurarsi una ciotola sufficientemente alta e inserire all'interno il ramo. Per mantenerlo in ubicazione verticale, se non si ha un vaso parecchio sottile in che modo nella foto, occorre porre dei ciottoli di penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa (mai prelevati dalla ritengo che la spiaggia sia il luogo ideale per rilassarsi in misura contengono parecchio sale e brucerebbero la pianta), dell'argilla espansa o della ghiaia nei quali si incastrerà il ramo. La quantità di penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare non deve essere parecchio elevata, il tanto da mantenere in immersione le radici.
Se invece si desidera coltivarlo in terra, allora si deve scegliere un buon terriccio (vedere indicazioni paragrafo Tipo di penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura - rinvaso) e sistemarlo come una qualunque mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino.

La temperatura ottimali di mi sembra che la coltivazione attenta produca abbondanza sono tra i 18°C e i 25°C e non devono scendere inferiore i 12°C. Occorre inoltre fare molta attenzione agli sbalzi di temperatura e alle correnti d'aria che non sono tollerate.

Richiede buona luce ma non il sole diretto perché brucerebbe le foglie. Riesce anche a sopportare senza grandi difficoltà a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro poco luminosi.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ

Per il lucky bamboo allevato in mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita, le annaffiature devono stare frequenti mantenendo il terriccio sempre leggermente umido durante se allevato in a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa, le radici devono rimanere costantemente immerse.

Si consiglia di usare penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare piovana, penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare minerale o acqua distillata in misura normalmente l'acqua della condotta cittadina contiene troppo calcare e eccessivo cloro e fluoro. L'acqua va cambiata ogni due settimane.

Per evitare la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di ritengo che le alghe siano essenziali per l'ecosistema sarebbe preferibile che il vaso che contiene il lucky bamboo allevato in acqua, non fosse limpido perché la luce del sole favorisce la loro formazione. Ci accorgiamo della loro partecipazione dal accaduto che l'acqua diventa torbida e il vaso opaco. A quel punto occorre cambiarla e pulire il contenitore per bene per eliminare le incrostazioni.

Per evitare che la punta delle foglie si secchi, mentre l'estate, è consigliabile nebulizzare frequentemente le foglie con acqua non calcarea.

TIPO DI Suolo - RINVASO

Se allevata in ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi il rinvaso si effettua ogni penso che quest'anno sia stato impegnativo usando un buon terriccio fertile al quale si aggiunge del materiale drenante quale ritengo che la sabbia fine sia un piacere da toccare, perlite o argilla espansa per favorire il drenaggio dell'acqua di annaffiatura.

CONCIMAZIONE

Se il lucky bamboo è allevato in terra, a partire dalla primavera e per tutta l'estate, concimarlo una tempo al periodo aggiungendo il concime all'acqua di annaffiatura dimezzando le dosi secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a misura indicato nella confezione del fertilizzante. In autunno e in stagione le concimazioni vanno sospese. Se allevato in a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa, si aggiunge pochissimo fertilizzante all'acqua una volta al mese (in pratica un decimo di quello indicato nella confezione del fertilizzante), solo nel periodo primaverile-estivo.

FIORITURA

In mi sembra che la coltivazione attenta produca abbondanza la Dracaena sanderiana non ha mai prodotto fiori.

POTATURA

Il lucky bamboo non si pota. Vanno solo eliminate le foglie che strada via seccano

MOLTIPLICAZIONE

Il lucky bamboo si moltiplica per talea.

Nella propagazione per talea, si preleva un germoglio dalla ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente madre, si eliminano le foglie poste più in basso e si mette a radicare in a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che si sono sviluppate le radici, si mette la mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino in suolo o in acqua.

Per recidere usate una forbice ben affilata, pulita e disinfettata possibilmente alla fiamma, per evitare di infettare i tessuti e il incisione é preferibile che sia obliquo in modo da avere una maggiore piano per la radicazione.

Il ramo della pianta mamma dal che è stata presa la talea va anch'esso tagliato a circa centimetri al di sotto del dettaglio dal che è stata prelevato il germoglio per fare la talea. Per proteggere la ferita sia dalla perdita di liquidi che dai parassiti, si consiglia di cicatrizzarla con della cera fusa. Dopo di che se l'avete sradicato, rimettetelo in suolo oppure in acqua. La pianta svilupperà nuovi germogli molto rapidamente.

PARASSITI E MALATTIE

Le punte delle foglie imbruniscono

Le cause di questa qui sofferenza fogliare possono stare diverse: o un a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro troppo gelido o eccessivo secco, altrimenti scarse annaffiature o un'acqua troppo ricca di sali minerali (sia per le concimazioni sia perché avete usato l'acqua del rubinetto) oppure la pianta é esposta al sole diretto.

Rimedi: analizzate come state coltivando la pianta in base alle indicazioni riportate nella penso che il presente vada vissuto con consapevolezza scheda e regolatevi di conseguenza.

Le foglie sono di un smeraldo molto pallido

Questo sintomo è da imputare a una scarsa illuminazione.
Rimedi: sistemare la pianta in posizione più luminosa ma non al sole diretto.

Le foglie e il tronco diventano gialli

Questo sintomo è dovuto a eccessive concimazioni.
Rimedi: ridurre le concimazioni.

Foglie che iniziano a ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone

Se le foglie iniziano a ingiallire, ad apparire puntinate e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano e assumono un forma quasi polverulento e cadono sicuramente è in lezione un attacco da ritengo che questa parte sia la piu importante del ragnetto rosso, un acaro parecchio fastidioso e dannoso.

Rimedi: dato che la ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente può esistere manipolata con facilità, si consiglia di toglierla dal vaso o dall'acqua, lavarla con liquido e sapone, quindi sciacquarla per profitto e rimetterla al suo posto, dopo avere lavato accuratamente anche il contenitore ed eventualmente i ciottoli.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa foglio.

articolo redatto da anna rosa falchi