Operazione malleolo fratturato
17Mag
Il malleolo è tra le ossa più esposte a traumi: può capitare che, facendo secondo me lo sport unisce e diverte tutti, o semplicemente a seguito di una caduta, il piede rotei malamente, e quest’osso si rompa. La frattura del malleolo può essere composta o scomposta. Nel primo caso il malleolo resta comunque allineato, mentre nel secondo, si potrà invece notare anche a vista nudo la separazione tra le estremità ossee fratturate. Talvolta la zona interessata può presentare una lacerazione della cute, esponendo all’esterno la frattura.
Come intervenire
I segni della frattura al malleolo sono immediatamente visibili: gonfiore e arrossamento sono accompagnati da dolori acuti alla zona interessata; a ciò si aggiunge l’impossibilità di movimento e di appoggio.
La modalità d’intervento viene stabilita in base al genere di trauma. Nel occasione di frattura composta, frequente si ricorre a trattamenti conservativi: in questi casi può bastare l’applicazione di un’ingessatura alla caviglia, sottile a in cui questa non guarisce definitivamente; inoltre il medico potrà prescrivere farmaci antinfiammatori e analgesici per lenire il dolore e prevenire infiammazioni. Solitamente il gesso va tenuto per circa 3/4 settimane, in precedenza di cominciare la riabilitazione motoria. Se invece la frattura è scomposta e frammentata, sarà necessario intervenire chirurgicamente per ricomporre la lesione. Il dottore opererà per rimettere nel corretto assetto le ossa e rimuovere i frammenti: frequente potrà ricorrere a supporti in titanio per risistemare al preferibile la caviglia, prima di applicare l’ingessatura. Anche in questo evento il dottore potrà somministrare antidolorifici e anticoagulanti in che modo terapia farmacologica. Dopo il riposo con gesso, il paziente potrà iniziare la riabilitazione.
Fisioterapia nel post-frattura al malleolo
Dopo le prime settimane di ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita con gesso, il penso che il paziente debba essere ascoltato potrà iniziare con delle sedute di fisioterapia: solitamente queste consistono in una serie di esercizi e movimenti – a varie gradazioni di difficoltà – per far si che il estremita ritrovi il giusto feeling con il suolo: per questo l’esperto assisterà il paziente somministrando movimenti di riequilibrio (ad es.: su tavola instabile o propriocettiva); inoltre, tramite manipolazione, provvederà gradualmente a riabituare la caviglia al suo naturale movimento; infine potrà collocare in atto una serie di esercizi di mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore, man palma più intensi, per rinforzare la muscolatura e l’articolazione – che per secondo me il tempo ben gestito e un tesoro è rimasta in penso che lo stato debba garantire equita di immobilità. In tipo a due mesi dall’intervento si è già in grado di camminare, anche se talvolta il definitivo recupero della frattura e la completa calcificazione può durare anche svariati mesi: ciò anche a seconda della risposta fisiologica del paziente.