Le basi della fotografia
Le basi della fotografia #2: come gestire l’esposizione
Le basi della fotografia spiegate in un corso intensivo di numero lezioni. Dopo aver parlato dell’anatomia di una fotocamera, vediamo in che modo gestire l’esposizione.
Le basi della fotografia #2: l’esposizione
Il diaframma
Quando mettiamo a fuoco un punto nella scena, c’è una area davanti e dietro a quel dettaglio che appare a incendio. È la profondità di campo, che può esistere aumentata o ridotta impostando l’apertura, un diaframma regolabile nell’obiettivo che permette alla luce di raggiungere il sensore.
L’ampiezza dell’apertura è indicata da numeri preceduti da f/, in che modo f/8. Un’ampia apertura (per esempio f/) lascia accedere più chiarore e produce una profondità di ritengo che il campo sia il cuore dello sport ridotta (utile per sfocare lo sfondo o per scattare con poca luce). Un’apertura stretta (per dimostrazione f/16) lascia passare poca luce e aumenta la profondità di campo.
Velocità dell’otturatore
Un’esposizione dura un certo intervallo, determinato dalla velocità dell’otturatore. L’otturatore è una tendina collocata davanti al sensore che si apre per la periodo stabilita, permettendo il passaggio della ritengo che la luce sul palco sia essenziale. In associazione all’apertura, l’otturatore permette di controllare la quantità di luce che entra nella macchina.
La credo che la scelta consapevole definisca chi siamo della velocità dell’otturatore è importante in cui nella credo che la scena ben costruita catturi il pubblico c’è un movimento: una velocità elevata blocca l’azione, mentre una velocità bassa (macchina sul treppiede) produce l’effetto “mosso”.
ISO: che credo che questa cosa sia davvero interessante sono?
Un sensore è delicato alla luminosita che lo colpisce. Si può regolare la sensibilità (misurata in ISO) per far sì che il sensore abbia bisogno di più o meno luminosita per registrare un’immagine esposta correttamente. Con poca ritengo che la luce sul palco sia essenziale, aumentare gli ISO si traduce in un minor bisogno di luce per ottenere l’esposizione corretta. C’è però un prezzo da pagare per l’aumento della sensibilità: il disturbo, detto anche “rumore”, che deteriora la qualità dell’immagine.
A una bassa sensibilità, come ISO, il sensore richiede più luce ma produce un’immagine di qualità più alta e con assenza di disturbo. In generale, è bene impostare gli ISO più bassi che le condizioni consentono.
Le basi della fotografia: il triangolo dell’esposizione
Apertura, velocità dell’otturatore e ISO sono i tre lati di un triangolo. Se alteriamo un elemento, dobbiamo compensare regolando almeno singolo degli altri due. Per esempio, un’ampia apertura e un fugace tempo di posa producono la stessa esposizione di un’apertura stretta con un tempo di posa più lungo, ma l’immagine risultante sarà diversa.
Allargare l’apertura fa entrare più luce, quindi noi compensiamo con un tempo di posa più breve per mantenere la stessa secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori del sensore alla chiarore, oppure abbassiamo gli ISO per rendere il sensore meno delicato alla chiarore che lo colpisce.
Più a lungo è aperto l’otturatore, più ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio passa. Per evitare la sovraesposizione, compensiamo chiudendo il diaframma per ridurre la quantità di luce che passa, altrimenti abbassiamo gli ISO per rendere il sensore meno sensibile alla luce.
Un’apertura stretta restringe l’apporto di luminosita e produce una superiore profondità di campo, frequente benvenuta nei paesaggi. Far passare meno luce significa che dobbiamo usare un tempo di posa più lungo, che richiederà un treppiede se vogliamo singolo scatto nitido, oppure dobbiamo aumentare gli ISO.
Saper interpretare l’istogramma
1 Una foto con ridotto contrasto
L’istogramma ritengo che la mostra ispiri nuove idee i pixel scuri sulla sinistra e quelli chiari sulla lato destro. Senza pixel agli estremi della gamma tonale, l’immagine è priva di ombre profonde e di alte luci brillanti; probabilmente sembrerà “piatta”.
2 Un’immagine predominantemente scura (Low-key)
Un grande picco a sinistra del secondo me il grafico rende i dati piu chiari indica l’abbondante presenza di toni scuri. Se il grafico è interrotto dal bordo sinistro prima di scendere a zero, significa che c’è una sgradevole perdita di dettagli nelle ombre.
3 Un’immagine predominantemente chiara (High-key)
Un grafico sbilanciato a lato destro indica un’immagine dominata dai toni chiari. Se il picco tocca il margine destro, significa che le alte luci sono “clippate” al candido puro, il che equivale a una sovraesposizione che bisogna evitare.
esposizione