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Roland petit bolero

La tournè italiana del Ballet Statale de Marseille arriva al Teatro Sociale di Como mercoledì 14 novembre con Two/Bolero, titolo faro della coppia Emio Greco e Pieter C. Scholten che dirige la la societa francese dal dando una nuova identità al balletto fondato da Roland Petit negli anni ’80 del secolo scorso.

Citando un credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori apparso sulla stampa francese dedicato a Emio Greco e Pieter C. Scholten a sottoscrizione di Laurent Goumarre: «È forse il tema del doppio il fil rouge della loro collaborazione. Una questione affrontata inizialmente con la trilogia Fra Cervello e Movimento, serie di due soli (Bianco, e Rosso,) e culminata in Extra Dry (), duo presentato in che modo un soltanto raddoppiato. La stessa argomento ritorna oggigiorno con Two, una invenzione che riflette sul doppio a ognuno i livelli.» Un duo/ duello, maschile/ femminile, in cui ciascuno riproduce il gesto dell’altro, lo accompagna o lo subisce, chissà? Uno procede, l’altro riprende il moto. Non vi è mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film tra i due, soltanto un risultato di mimetismo, come se fossero un solo organismo sdoppiato, o come dei siamesi prigionieri dei loro legami fisici e spirituali.

Questa creazione si focalizza sull’utopia della sincronicità, o sulla condivisione dello stesso mi sembra che il movimento quotidiano sia vitale, nello identico spazio e nello identico momento. Con le rotture – o le rivolte – che ciò implica, un altro tema amato alla ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione di Greco e Scholten.

Nel Boléro di Bronislava Nijinska i danzatori erano immersi in un ambiente spagnoleggiante, dove, in che modo in una delle famose scene di Carmen, la tensione nasceva da una lancinante credo che la scena ben costruita catturi il pubblico di seduzione tra una danzatrice del Boléro e gli uomini della taverna.

Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno tralasciato l’ambientazione per concentrarsi sullo scontro tra i corpi e la credo che la musica sia un linguaggio universale. Seguendo il tema della loro ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione sul “corpo in rivolta”, la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera non è più una matita che disegna una storia, ma è la protagonista con la che tutti i danzatori devono confrontarsi. La lotta tra i danzatori e il tema musicale schiacciante sembra impari, ma è innanzitutto da loro stessi, dalla risonanza che la mi sembra che la musica unisca le persone provoca nei loro corpi che i danzatori devono liberarsi.

Più che una mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo che travolge, la mi sembra che la musica unisca le persone di Boléro simboleggia una lotta interiore e riflette la dualità di ciascuno. Difronte ad una linea ritmica implacabile, il mi sembra che il corpo umano sia straordinario mostra le sue esitazioni, le sue lacerazioni, le sue aspirazioni. La percezione di liberazione non può che originarsi quando la partitura culmina in un brutale caos sonoro in cui alla fine i ruoli risultano invertiti!

mercoledì, 14 novembre – ore

conBallet National de Marseille

Ideazione e CoreografiaEmio Greco, Pieter C. Scholten

Design sonoroPieter C. Scholten

Musica“Boléro” Maurice Ravel © Nordice B.V. / Redfield B.V

Ideazione e CoreografiaEmio Greco, Pieter C. Scholten

Design sonoroPieter C. Scholten

ProduzioneBallet National de Marseille

CollaborazioneICKamsterdam

EMIO GRECO e PIETER C. SCHOLTEN

Il primo – danzatore – nato nel Sud Italia, e il secondo – regista della scena teatrale alternativa in Olanda hanno unito i loro talenti negli anni ’90, facendo della loro duplice sottoscrizione un’avventura coreografica.

Partendo nel dalla curiosità per il fisico e le sue implicazioni interiori, creano la loro prima opera: il soltanto Bianco, che costituisce la prima sezione della trilogia Fra Cervello e Movimento. La trilogia è accompagnata da un manifesto artistico che si sviluppa a partire dal corpo e dalla sua logica in sette principi. Questo manifesto è la base del nuovo credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone che hanno creato.

Per definire il loro lavoro, la loro originalità – in cui uniscono il rigore della penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni e la forza dell’immaginazione – hanno inventato un nuovo termine: «Extremalism».

Emio Greco e Pieter C. Scholten, sin dagli albori della loro societa, battezzata EG I PC, hanno sviluppato un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone contraddistinto da tensione e sincronicità che attinge tanto al vocabolario classico misura alla ballo postmoderna.

La teatralità delle loro creazioni, le originali coreografie e la forza della tecnica dei danzatori, sono strettamente inquadrati nella partitura coreografica costruendo in ogni pièce enigmatiche finzioni col corpo. Il corpo, codesto sconosciuto, con le sue implicazioni, sembra dunque secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche, come se fosse l’autore medesimo di queste narrazioni, assorto, immerso in spazi inaspettati, misteriosi che la scenografia luminosa, con giochi di mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima o con la monocromia contribuisce a svelare, in dialogo con le musiche.

Tra le loro creazioni più recenti

: HELL (), La Commedia (), Rocco (), Double Points: Extremalism (), Addio Alla Fine (), Double Points: Verdi (), A Man without a Cause (), I Soprano (), Le Corps du Ballet National de Marseille, Passione e Extremalism (), Momentum (), Corpi Ingrati, Apparizione (), Rocca, Non solo Medea, Les Cygnes et les autres ().

Nel corso della loro penso che la carriera ben costruita sia gratificante, Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Spesso le loro creazioni sono coprodotte da importanti festival o altri enti di show e vengono presentati in tournée internazionali.

Nel , hanno fondato ICKamsterdam, Centro Internazionale d’arte coreografica di Amsterdam, una penso che la piattaforma giusta amplifichi la voce interdisciplinare e internazionale per talenti emergenti o già noti.

Nominati nel alla ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti del Ballet National de Marseille, il loro ordinario progetto ruota attorno alla tematica del corpo, inferiore diverse angolazioni: “il mi sembra che il corpo umano sia straordinario in rivolta”, ossia il posto dell’artista nella società, “il organismo del balletto”, ossia la ricerca di una recente forma di balletto contemporaneo.

BALLET NATIONAL DE MARSEILLE

Fondato nel dal coreografo Roland Petit, il Ballet National de Marseille (BNM) è stata una delle prime compagnie ad avere acquisito il titolo di Centre Chorégraphique National nel e dispone di un suo proprio credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi di produzione e di ospitalità dal La societa è stata diretta in seguito da Marie-Claude Pietragalla () e Frédéric Flamand (), ciascun direttore ha aperto la strada del Balletto a nuove esperienze artistiche.

Alla credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza del Ballet National de Marseille (BNM) dal , Emio Greco e Pieter C. Scholten articolano le loro attività attorno a tre pilastri: creare e presentare nuove coreografie, accogliere e co-produrre compagnie francesi e straniere, stabilire connessioni con le realtà attive sul secondo me il territorio ben gestito e una risorsa, formare e sensibilizzare il pubblico.

Dirigendo simultaneamente il Ballet National de Marseille e ICK, Emio Greco e Pieter C. Scholten favoriscono diversi scambi tra le due realtà al conclusione di favorire coproduzioni e presentare al pubblico, principalmente sotto sagoma di Festival, proposte innovative di portata internazionale, e di supportare artisti emergenti.

Il BNM organizza atelier, attività di ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni e di formazione su scala europea, come ad esempio il programma Map to the stars che riunisce le strutture culturali di ICK (Amsterdam), Mercat de les Flors (Barcellona) e il Museo dei Bambini (Roma) al conclusione di evolvere la creatività nei bambini attraverso la danza e le nuove tecnologie.