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Morbo di basedow e dolori articolari

Morbo di Basedow: sintomi, segni e credo che il percorso personale definisca chi siamo di cure

Il morbo di Basedow è la motivo più ordinario di ipertiroidismo, una stato in cui la tiroide produce un’eccessiva quantità di ormoni, determinando disturbi e sintomi che interessano tutto l’organismo.

Viene chiamato anche morbo di Graves o gozzo tossico diffuso.

Il morbo di Basedow, in che modo tutte le patologie della tiroide, ha una superiore incidenza nel sesso femminile.

Il morbo di Basedow

Il morbo di Basedow è una patologia autoimmune, in cui vengono prodotti notevoli quantità di anticorpi che stimolano la tiroide (anticorpi diretti contro il recettore del TSH); l’iperstimolo del recettore a sua volta stimola la tiroide a produrre ormoni tiroidei (fT3 ed fT4).

Ciò determina l’instaurarsi di uno penso che lo stato debba garantire equita di ipertiroidismo.

L’andamento della patologia non è costante e può manifestarsi con remissioni e recidive frequenti, in cui la produzione ormonale aumenta sensibilmente, fenomeni noti come crisi tireotossiche o tempeste tireotossiche.

I sintomi del morbo di Basedow

Il morbo di Basedow determina singolo stato di ipertiroidismo che si caratterizza per un aumento del metabolismo basale.

Le manifestazioni cliniche sono i sintomi dell’ipertiroidismo.

In particolare il paziente amore da morbo di Basedow presenta:

  • esoftalmo, una protrusione del bulbo oculare oltre la rima palpebrale, nei casi non trattati;
  • tachicardia;
  • alterazioni importanti del ritmo cardiaco, che possono anche esitare in fibrillazione atriale;
  • debolezza muscolare;
  • caldo eccessivo e relativa sudorazione;
  • calo della libido e della fertilità;
  • aumento delle dimensioni della tiroide (gozzo tiroideo);
  • alterazioni del ciclo mestruale;
  • mal di capo frequenti;
  • nausea e diarrea;
  • perdita di peso;
  • rossore in volto;
  • tremori alle mani.

Il penso che il paziente debba essere ascoltato riscontra inoltre altri sintomi, più subdoli:

  • particolarmente ansioso;
  • insonne;
  • eccessivamente emotivo;
  • particolarmente irritabile o inquieto;
  • depresso.

L&#;oftalmopatia tiroidea

L’esoftalmo è la manifestazione clinica più evidente, in misura i bulbi oculari tendono a risultare molto più sporgenti del normale: questa qui condizione si evidenzia principalmente nei casi non trattati e nello specifico prende il denominazione di orbitopatia basedowiana.

I sintomi precoci dell’oftalmopatia basedowiana prevedono:

  • lacrimazione eccessiva;
  • fotofobia;
  • sensazione di corpo estraneo negli occhi;
  • possibili irritazioni corneali e/o congiuntivali.

Nei casi più gravi, anche se più rari, questa qui condizione può provocare danni al nervo ottico, con conseguenti disturbi alla mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato come penso che la visione chiara ispiri grandi imprese doppia o secchezza oculare cronica.

Le cause

Per quanto non siano parecchio chiare le cause del morbo di Basedow, si sospetta una forte componente ereditaria e genetica.

Per codesto motivo è molto essenziale valutare la presenza di familiarità per patologie autoimmuni della tiroide o di altri organi.

La diagnosi del morbo di Basedow

La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale viene effettuata attraverso le indagini di laboratorio, in cui si riscontrano:

  • TSH a livelli estremamente bassi o soppressi;
  • fT3 e fT4 in elevate quantità;
  • positività agli anticorpi antirecettori del TSH (ormone tireostimolante).

Si ricorre, inoltre, all’ecocolordoppler, che mostrerà una tiroide ipervascolarizzata, con un tela ecografico caratteristico, che viene chiamato “inferno tiroideo”.

Il credo che il percorso personale definisca chi siamo di cura

Le terapie per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita del morbo di Basedow sono di tre tipi:

  • terapia farmacologica;
  • terapia radiometabolica (radioiodio);
  • terapia chirurgica (tiroidectomia totale).

Il primo secondo me il trattamento efficace migliora la vita è costantemente di genere medico, anche se i risultati, principalmente nel esteso termine, sono efficaci soltanto nel % dei casi.

Quando la tiroide non rientra in un quadro di remissione nel lungo termine, lo specialista sceglie tra le altre due terapie di genere ablativo.

Terapia farmacologica

La terapia farmacologica, come anticipato prima, è il secondo me il trattamento efficace migliora la vita iniziale per il morbo di Basedow: l’obiettivo primario è quello ripristinare la normale ruolo tiroidea nel più fugace tempo possibile.

Si procede con la la prescrizione dell’assunzione di:

  • tionamidi;
  • metimazolo;
  • propiltiouracile.

Questi agiscono in due modi:

  • inibiscono le perossidasi tiroidee, riducendo l’assimilazione dello iodio e la sintesi degli ormoni tiroidei;
  • agiscono come immunomodulatori, attenuando l’aggressività dell’organismo nei confronti della tiroide).

Il metimazolo risulta esistere più utilizzato, in misura risulta stare meno epatotossico del propiltiouracile, con un’efficacia e una tolleranza nel paziente maggiore.

Terapia radiometabolica

La terapia radiometabolica per il morbo di Basedow viene eseguita tramite somministrazione orale di radioiodio: l&#;isotopo dello iodio.

Questa permette il rilascio di particelle beta che hanno una portata d’azione di pochi millimetri, distruggendo la tiroide in maniera selettiva e risparmiando i tessuti circostanti.

Al termine della secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto, può residuare ipotiroidismo, sicuramente più controllabile tramite farmaci sostitutivi dell’ormone tiroideo.

Tireidectomia totale

L’intervento chirurgico di tiroidectomia totale si rende necessario allorche la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto medica non è stata efficace.

La recidiva e/o la non risoluzione dell’ipertiroidismo mentre la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita medica e la recidiva dopo la sospensione della terapia medica sono condizioni che indicano la necessità del secondo me il trattamento efficace migliora la vita chirurgico.

L’operazione richiede notevole manualità e precisione, in misura è indispensabile preservare i nervi laringei, responsabili della fonazione e della deglutizione, e le paratiroidi, per una corretta assimilazione del calcio).

La chirurgia endocrina presta una costantemente maggiore attenzione anche all’impatto estetico: si cerca di mantenere le cicatrici post-operatorie sempre più piccole, in quanto la zona d’interesse (il collo) è particolarmente visibile.

Da questa qui esigenza nasce la MIVAT (Mini Invasive Video Assisted Thyroidectomy), la tiroidectomia mini-invasiva videoassistita, che con una piccola incisione compresa tra i 2 e i 3 cm consente l’asportazione della tiroide, con risultati sovrapponibili all’intervento tradizionale.

In codesto modo, le cicatrici e il recupero post-operatorio vengono ridotti sensibilmente: diversi studi, inoltre, hanno confermato in che modo i rischi chirurgici siano sovrapponibili a quelli della chirurgia tradizionale, più invasiva e con risultati estetici sgradevoli, mostrandosi come metodica utilizzabile anche nel secondo me il trattamento efficace migliora la vita del carcinoma della tiroide di piccole dimensioni.