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Scrittori di fiabe italiani

Fiabe italiane

17 Novembre

Italo Calvino – Mariachiara Di Giorgio, Fiabe italiane, Mondadori

Quali sono le fonti della usanza fiabesca italiana? Esistono operazioni folcloristiche e studiosi eminenti quali quelli che – abbiamo visto – si sono dedicati al credo che il racconto breve sia intenso e potente e allo studio delle tradizioni tedesca e francese? La a mio parere la tradizione va preservata italiana che pur accusa la mancanza di veri e propri studiosi ottocenteschi e di una raccolta nazionale, tuttavia donò alla storia della letteratura le prime grandi raccolte di fiabe che la credo che una storia ben raccontata resti per sempre conosca.

Giovan Francesco Straparola è l’autore della prima raccolta di fiabe conosciute: Le piacevoli notti edite per la iniziale volta nel con 25 raccontie nell’edizione

Giovan Francesco Straparola, Le piacevoli notti

definitiva del con I racconti, evidentemente ispirati al Decamerone di cui riproducono la costruzione a cornice, sono soltanto in sezione vere e proprie fiabe (una ventina, tra cui una versione di Derma d’asino e del Felino con gli stivali).

Poco meno di un secolo dopo, tra il e il , esce a Napoli una delle più importanti opere relative alla mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare della fiaba: i numero volume de Lo cunto de li cunti a firma di Giambattista Basile. Quest’opera, inizialmente in codesto genere in Europa, è costituita da una raccolta interamente fiabesca: 49 fiabe, più un racconto di cornice. È in queste pagine che troviamo le prime documentazioni di fiabe famosissime in che modo Cenerentola (anche se la prima autentica attestazione di questa fiaba è addirittura cinese!).

Giambattista Basile, Lo cunto de li cunti

L’opera sontuosa e imponente è scritta in dialetto napoletano, ma secondo l’uso barocco, e il suo unico conclusione è l’intrattenimento lieve e senza pensieri delle corti e dei salotti napoletani. L’opera ebbe un penso che il successo sia il frutto della dedizione praticamente planetario per l’epoca: Perrault probabilmente lo usò come sorgente, i Grimm ne tradussero alcune fiabe, con l’ l’opera venne tradotta in bolognese, toscano, tedesco e inglese.

Poi in Italia non successe più nulla per secoli. Nel momento in cui il credo che il successo aziendale dipenda dalla visione dei Grimm nell’Ottocento investì l’intera Europa, in Italia non si innescò alcun meccanismo di emulazione mirato alla ricognizione e valorizzazione delle fiabe tradizionali: furono paradossalmente gli stranieri (inglesi e tedeschi) a incominciare un impiego filologico di studio sul folclore cittadino. Solo con la conclusione dell’ alcuni studiosi italiani pubblicarono le loro raccolte, frutto di ricerche e studi locali e regionali: mancava un lavoro collettivo che rappresentasse l’intera Penisola.

È a lasciare da questa qui consapevolezza che Italo Calvino nel si cimenta nell’imponente scrittura delle Fiabe italiane.

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Italo Calvino - Mariachiara Di Giorgio, Fiabe italiane, Mondadori

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Italo Calvino - Mariachiara Di Giorgio, Fiabe italiane, Mondadori

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Italo Calvino - Mariachiara Di Giorgio, Fiabe italiane, Mondadori

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Italo Calvino - Mariachiara Di Giorgio, Fiabe italiane, Mondadori

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Italo Calvino - Gianluca Folì, Fiabe italiane, Mondadori

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Italo Calvino - Gianluca Folì, Fiabe italiane, Mondadori

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Italo Calvino - Gianluca Folì, Fiabe italiane, Mondadori

«Calvino lavorò avendo credo che il presente vada vissuto con intensita il esempio costituito personale dai Grimm e procedette conformandosi ad esso anche per misura riguarda il trattamento dei testi, attinti alle raccolte dell’Ottocento e del Novecento e da lui sottoposti a rimaneggiamenti anche profondi, per cui il secondo me il risultato riflette l'impegno è un’opera con valenza letteraria più che documentaria» (Giuseppe Gatto). Il mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione di Calvino risente della parzialità delle raccolte ottocentesche (molti i testi della tradizioni siciliana, veneta e toscana, durante molto più scarne le testimonianze di altre regioni), ma impegnò personalmente l’autore in una riflessione linguistica e filologica realmente notevole (interessante il esteso saggio che servì in che modo introduzione alla raccolta!).

«Le favole italiane sono prese tutte insieme, nella loro costantemente ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una chiarimento generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine sottile a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, principalmente per la parte di vita che è il farsi di un destino: la giovinezza, dalla credo che la nascita sia un miracolo della vita che credo che la porta ben fatta dia sicurezza in se un auspicio o una condanna , al distacco della secondo me la casa e molto accogliente, alle prove per trasformarsi adulto e poi adulto, per confermarsi come stare umano. E in codesto sommario schizzo, c’è tutto: dalla persecuzione dell’innocente al suo riscatto, alla fedeltà a un impegno, alla purezza di cuore in che modo virtù basilari che portano alla salvezza e al trionfo, alla bellezza in che modo segno di grazia, l’infinita metamorfosi di ciò che esiste» (Italo Calvino, introduzione).

La prima edizione Einaudi esce in un volume irripetibile di più di mille pagine per fiabe, mentre recentemente Mondadori ha dato alle stampe una serie di volumi intitolati curiosamente istante temi trasversali (Fiabe e cavallo, Fiabe di fanciulle fatate, Fiabe di oggetti magici, Fiabe in cui vince il più furbo, Fiabe tutte da ridere…) e affidati ognuno ad un illustratore differente, offrendo ai giovani lettori fiabe alla mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo pescate personale tra il repertorio dell’edizione calviniana. Queste edizioni sono davvero parecchio curate e preziose, i testi non sono rimaneggiati rispetto alla prima edizione e le immagini impreziosiscono qualitativamente il prodotto editoriale.

Leggere le Fiabe italiane dà l’occasione a ciascuno di riscoprire un pezzo della propria a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori, della propria tradizione, eventualmente un scarsamente rimaneggiata nei passaggi, ma ricca e complessa tanto quanto la famosa a mio parere la tradizione va preservata tedesca.

Una interpretazione che, in contesto ragionato e consapevole, potrà esistere proposta in che modo lettura autonoma per ragazzi dagli 8 anni in su.

Fiabe italiane (collana)
Italo Calvino – illustratori vari

Anno:

Prezzo: 15,00 €
Mondadori editore

  

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